Pejo prima ski area plastic free al mondo

Stop alle plastiche su montagne e ghiacciai

ROMA -  Il comprensorio sciistico della Val di Pejo sarà il primo a livello mondiale a mettere al bando i prodotti in plastica. La nuova stagione invernale partirà con l'addio nei rifugi a stoviglie, bicchieri, cannucce monouso, bottiglie di plastica. L'obiettivo è ambizioso, tanto che nessuno mai, né in Europa, né a livello mondiale, ci aveva ancora provato: liberare un intero comprensorio sciistico dalla plastica, fonte di inquinamento che danneggia gravemente sia l'ecosistema montano sia gli animali che ne fanno parte. La spinta ad agire è nata da una ricerca dell'università Statale di Milano e di Milano Bicocca che aveva scoperto che il ghiacciaio dei Forni contiene tra i 131 e i 162 milioni di particelle di componenti plastici, un tasso equiparabile a quello dei mari europei.

LA DENUNCIA. «Se le plastiche raggiungono le alte quote, vi rimangono inalterate per molto tempo, anche decenni e poi vengono restituite all'uomo sotto forma di danni ambientali e sanitari, entrando nella nostra catena alimentare» spiega Christian Casarotto, glaciologo del Museo delle Scienze MUSE di Trento. «Le iniziative per contenere la diffusione delle plastiche sono quanto mai urgenti. Tutto l'arco alpino dovrebbe adottarle».

LE MISURE. Quando riapriranno le piste da sci nei rifugi del comprensorio i clienti non troveranno più acqua e bibite in plastica, né stoviglie monouso né cannucce. Persino le bustine di ketchup e maionese spariranno (particolare da non sottovalutare: se ne consumano a migliaia, insieme ad hamburger, würstel e patatine fritte e spesso vengono disperse nell'ambiente).

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