Elezioni in Usa: Trump contro Biden

© ansa

Hanno già votato oltre cento milioni di statunitensi. Tantissimi in più rispetto al 2016. Saranno decisivi gli Stati in bilico: Florida, Pennsylvania, Minnesota, Michigan, Arizona, North Carolina e Wisconsin (in aggiornamento)

ROMA - Sino all’ultimo voto. Donald Trump contro Joe Biden. In palio la Casa Bianca, la presidenza degli Stati Uniti d’America. Sarà anche l’effetto-Covid-19 che negli States picchia durissimo (oltre 237mila morti e quasi dieci milioni di contagiati), ma quasi cento milioni di elettori statunitensi hanno già votato per le elezioni presidenziali, sia per posta (circa sessanta milioni) sia nei seggi aperti in anticipo. Un dato molto alto e pari al 65% dei voti espressi alle presidenziali del 2016, quando i votanti furono 137 milioni. Texas, California e Florida sono gli Stati dove si è registrato il maggiore ricorso all’early vote. Nel 2016 erano stati 47 milioni gli elettori che avevano votato in anticipo. In Florida, North Carolina e Arizona la conta dei voti anticipati è già iniziata. La Pennsylvania, invece, ha già deciso di diventare un caso nazionale poiché continuerà ad accettare plichi postali con i voti fino al 6 novembre, con la condizione che siano stati spediti entro il 3 novembre. Musica per un manipolo di avvocati “questionisti” pronti a scendere in campo. Il conteggio delle schede non sarà senza polemiche.

270 DELEGATI: VITTORIA - In palio ce ne sono 538 delegati, divisi tra i vari Stati sulla base della loro rilevanza demografica. Vince chi riesce ad ottenere almeno 270 grandi elettori, che è il quorum necessario per l’elezione a POTUS (President of the United States). In caso di parità fra i grandi elettori, cioè se i due sfidanti conquistano 269 voti ciascuno, a decidere è il Congresso degli Stati Uniti. Particolare attenzione ai cosiddetti “swing States” (Stati-chiave) che ciclicamente si presentano a ogni elezione. In bilico Florida (29 delegati in palio), Texas (35), Pennsylvania (20), Ohio (18), Minnesota (10), Michigan (16), Iowa (6), Arizona (11), Nevada (6), Wisconsin (10) North Carolina (15), Georgia (16). La terminologia americana li definisce “Toss Up”, ossia in bilico con distacchi minimi da i due candidati. 

SENZA ESCLUSIONE DI COLPI - Nelle elezioni statunitensi il presidente uscente Trump e lo sfidante Biden si sono affrontati senza esclusioni di colpi e alcuni portati sotto la cintura. Migliaia i sondaggi a stelle e strisce. La media dei sondaggi dà Biden avanti a Trump su scala nazionale ma prendere più voti non significa vincere e elezioni come ben sa Hillary Clinton perché urne spesso celano sorprese. Secondo gli ultimissimi sondaggi ponderati Biden potrebbe contare su 216 candidati già nella manica, mentre Trump ha un bottino di 125 delegati prodotti negli Stati fedelissimi ai Repubblicani. In bilico ci sono però 197 delegati determinanti per aprire le porte della White House. Il Grand Old Party è avanti in Texas (tradizionale serbatoio di voti per l’Elefantino) mentre ci sarebbe un lieve vantaggio per l’Asinello democratico in Florida: ma è tutto da verificare, contea dopo contea, con e senza vista sul mare. Anche le vittorie in Pennsylvania, Minnesota, Michigan, Arizona e Wisconsin saranno cruciali. I democratici appaiono avanti nei sondaggi, ma Trump è categorico: “parleranno le urne”. Che Donald abbia alzato i toni sino all’ultimo comizio è nelle corde del personaggio che punta forte sullo collaudatissimo slogan MAGA (Make America Great Again,  “Facciamo di nuovo l’America grande”) mentre Joe Biden oltre al tradizionale Hope (Speranza) ha messo il futuro in molti dei suoi messaggi Our Best Days Still Lie Ahead (I nostri giorni migliori sono davanti a noi). Wall Street ha aperto in rialzo con il Dow Jones che avanza di oltre due punti. Di slancio anche il Nasdaq (+2%) Intanto, decine di milioni di voti si stanno depositando nelle urne e nuovi exit poll nell’etere. Entrambi i candidati ostentano ottimismo e rilasciano dichiarazioni tese a raccogliere sino all'ultimo voto. 

ROCCAFORTI - Tradizionali raccoforti del voto DEM: New York (29 delegati), Delaware (3), Massachusetts (11), Maryland (10), Distric of Columbia (3), Hawaii (4), Vermont (3) e California (55). Il GOP invece fa man bassa dei voti in Kentucky (8), Wyoming (3), Idaho (4) North Dakota (5) West Virginia (5), Alabama (9), South Dakota (3), Tennessee (11), Nebraska (4) e Oklahoma (7). 

CURIOSITA' - Progressivamente si aprono i seggi aperti iniziando dagli Stati della costa orientale e con il passare dello re si completa il time zone statunitense. Le prime schede a essere state scrutinate sono quelle del piccolissimo borgo di Dixville Notchnel (New Hampshire): 5 voti, tutti per Biden. Trump attenderà l'esito del voto alla Casa Bianca mentre Joe Biden sarà nella sua abitazione a Wilmington, nel Delaware.

GOVERNATORE REPUBBLICANO VOTA BIDEN! Phil Scott, Governatore repubblicano del Vermont ha dichiarato pubblicamente di aver votato per Biden. È la prima volta che un governatore GOP in carica vota un candidato democratico. Comunque, già nel 2016 Scott aveva negato il suo voto a Trump: evidentemente non c'è feeling.

Articoli correlati

Commenti

Dalla home

Vai alla home