Inter, il futuro si decide in Cina. A Ottobre
Dal 19 luglio scorso il governo di Pechino ha imposto una stretta agli investimenti all’estero
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MILANO - Il tappo dei divieti sembra destinato a saltare. Mica semplice, del resto, fare mercato con ristrettezze imposte dalla Cina. Ma l'Inter a gennaio potrebbe avere più libertà d'azione per completare il quadro degli investimenti. Senza lasciarsi quel senso di incompiuta che ha avvolto il gong della campagna acquisti nerazzurra, tre sere fa. Dal 19 luglio scorso, l'Inter si è trovata sulla strada un paletto insormontabile: il governo di Pechino ha dato una stretta sulle spese all'estero. In società - anche se nessuno lo ha mai fatto capire apertamente - pensavano di poter in qualche modo aggirare il divieto, ma per un mese e mezzo di mercato ci si è dovuti adeguare. Aspettando, a questo punto, il mese di ottobre quando la situazione potrebbe schiarirsi a favore del club di Suning.
SBLOCCO IN VISTA - Inquadrabile anche così, la frenata sul discorso Nainggolan che lo stesso Spalletti indicava come obiettivo non più tardi di un mesetto fa. Era stato il centrocampo a finire nel mirino, nonostante gli arrivi già perfezionati di Borja Valero e Vecino, più quello di Gagliardini a metà dello scorso anno. L'acquisto da urlo si è dovuto rimandare a tempi migliori, mettiamola così. Gennaio magari non sarà il momento di nomi altisonanti, ma l'Inter si pone lo step invernale per capire come potrà muoversi. In sostanza, a ottobre è in scaletta il congresso del Partito Comunista cinese che potrebbe revocare il divieto di esportazione di capitali all'estero. Anche a favore di un mercato interista che, tuttavia, deve pur sempre tenere conto del Fair Play Finanziario. Rimangono degli obblighi ai quali ottemperare [...]
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