Roma, Smalling vicino ai saluti. In Europa League non ci sarà

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No del Manchester United, coppa da affrontare senza l’inglese. E Pallotta resta in attesa delle scelte di Friedkin

Smalling ha finito ieri la sua esperienza alla Roma. Suggestiva, coinvolgente, ma non replicabile. Nonostante tutti i tentativi fatti dalla Roma e la ferma volontà del giocatore, il Manchester United non ha concesso margini nella trattativa con la società giallorossa. Venti milioni più cinque di bonus la richiesta, quindici milioni l’offerta proveniente da Trigoria. L’ultimo tentativo per avere Smalling almeno per la partita di giovedì contro il Siviglia è andato a vuoto, il Manchester avrebbe voluto un “cip” di 200.000 euro per fargli disputare una sola partita di Europa League. I dirigenti giallorossi hanno chiesto all’inglese di restare nella Capitale, perché faranno un altro tentativo entro la mezzanotte di domani, quando dovranno essere consegnate le liste Uefa definitive. Di fronte alle difficoltà di trattenere Smalling, Baldini si è cautelato raggiungendo l’accordo con Vertonghen, per un contratto biennale da tre milioni a stagione. Il belga, svincolato dal Tottenham, deve solo essere ufficializzato l’intesa, ma la priorità resta sempre Smalling.

I DUBBI - Sarà un grosso problema dover rinunciare al difensore per la partita contro il Siviglia. Fonseca ha sperato fino all’ultimo. Se la rinuncia all’inglese sarà definitiva, al suo posto ci sarà Ibanez, con Mancini e Kolarov. Il tecnico ha testato ieri Zaniolo, per la prima volta in campo da titolare dopo l’intervento chirurgico al ginocchio, in vista del Siviglia e soprattutto aspetta di verificare i progressi di Pellegrini che dopo la rottura del naso domani proverà ad allenarsi con i compagni con la maschera protettiva. Le possibilità che l’azzurro vada almeno in panchina sono concrete.

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