Dybala: «A vita alla Juventus? Non faccio promesse»

Il fuoriclasse argentino a France Football: «Voglio vincere tutto, sono concentrato sul presente. Il futuro non si conosce»

ROMA - «Voglio vincere il più possibile, è l'unica cosa che voglio. Penso al presente, nel calcio di oggi non si sa come sarà il futuro». Così Paulo Dybala in un'intervista pubblicata oggi da France Football, nella quale l'attaccante argentino si dice ancora scottato dalla sconfitta di Cardiff: «Abbiamo sbagliato completamente il secondo tempo, io mi sentivo impotente. E' stato strano perché abbiamo preso quattro goal quando in tutta la competizione, fino a quel punto, ne avevamo incassati appena tre».

POGBA E DANI ALVES, PARTENZE DURE. BUFFON LEGGENDA - Dybala ammette che gli addii di Dani Alves e Pogba lo hanno segnato: «Dani uno dei migliori mai visti giocare. Ci manca uno che abbia la sua visione di gioco e le sue discese dalla difesa. Anche la partenza di Pogba è stato un duro colpo: oltre all'intesa in campo c'era anche quella fuori, siamo molto amici». Parole importanti anche per Buffon: «Ha 40 anni ma è come ne avesse 20, è una leggenda e per questo è rispettato da tutti».

JUVE A VITA? NON PROMETTO - Al fuoriclasse della Juventus è stato anche chiesto se resterà a vita in bianconero: «Non voglio fare promesse quando non dipende da me, ma non voglio neanche dire che sarà la mia ultima stagione a Torino». Il Pallone d'Oro? 

PALLONE D'ORO, MESSI, RONALDINHO, NEYMAR - «Mi piacerebbe sfidare Neymar come Messi fa con Cristiano Ronaldo - conclude - ma il brasiliano è più vicino al premio di me. Io devo lavorare per migliorare e vincere trofei. Una volta davanti ad un falò tra amici abbiamo espresso tutti un desiderio e il mio era proprio quello di vincere il Pallone d’Oro. Messi? Ho sempre ammirato Ronaldinho, anche quando ero più piccolo, ma Leo è come Maradona per quelli della nostra generazione. Per me è un onore giocare insieme a lui in Nazionale. Ci ha trascinati al Mondiale con la tripletta all’Ecuador ed è un leader nato. L'espressione di 'nuovo Messi' per me o per un calciatore non è deleteria, dipende da come uno la prende. Alcuni non la vivono bene, io però sono contento e scendo in campo concentrato per raggiungere i miei obiettivi».

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