Serie A, Sampdoria-Napoli 2-4: altalena di emozioni ma alla fine è terzo posto

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La squadra di Sarri cala il poker con Mertens, Insigne, Hamsik e Callejon, ma non basta per sorpassare la Roma: la Champions andrà conquistata ai preliminari

GENOVA - Dallla speranza alla delusione, poi trasformatasi in sogno per svanire di nuovo sul più bello. Un'altalena di emopzioni e stati d'animo quella vissuta dal Napoli a Marassi, dove non è bastato il 4-2 rifilato a domicilio alla Sampdoria per strappare alla Roma un secondo posto che fino al 90' sembrava invece nelle mani di Insigne e compagni che chiudono con il terzo posto un campionato comunque entusiasmante e che ha visto gli azzurri incantare e dare spettacolo come forse nessuna altra squadra del massimo campionato. La Champions League andrà dunque conquistata ai preliminari, ma la squadra di Sarri è ormai una realtà del calcio europeo e la crescita ammirata quest'anno lascia comunque spazio all'ottimismo.

SAMPDORIA-NAPOLI 2-4: GIRANDOLA DI EMOZIONI A MARASSI (FOTO)

GARA IN DISCESA – Con Albiol rimasto a fare compagnia ad Allan in infermeria, il tecnico toscano non rinuncia ovviamente al 4-3-3 e sceglie Chiriches per fare coppia con Koulibaly in difesa mentre in mediana, dietro al tridente Callejon-Mertens-Insigne, c’è Zielinski con il regista Jorginho e capitan Hamsik. Sull’altro fronte Giampaolo – che deve fare a meno degli infortunati Pavlovic e Viviano oltre che degli squalificati Muriel e Sala - risponde con il collaudato 4-3-1-2 in cui Bruno Fernandes è il trequartista dietro a Quagliarella e Schick, quest’ultimo oggetto dei desideri partenopei sul mercato.

Il Napoli ha solo un risultato a disposizione e prova subito a prendere il controllo della gara, ma un paio di spunti di Schick mettono subito in guardia Reina e compagni facendogli capire che non è il caso di scoprirsi troppo. E mentre Insigne inizia a scaldare il piede (pallonetto fuori misura da metà campo all’11’ e volée deviata in corner da Puggioni un minuto dopo) una ghiotta occasione capita sui piedi di Callejon, che servito da Mertens calcia però troppo centrale (18'). La squadra di Sarri ora mantiene costantemente l’iniziativa, ma non trova sbocchi: servirebbe un episodio per rompere l’equilibrio e arriva al 36’ quando Regini consegna scelleratamente la palla proprio a Mertens, che non si fa certo pregare e con un morbido lob porta in vantaggio i suoi. Grande spavento per il belga tre minuti dopo, quando resta a terra dolorante dopo un contrasto con Torreira prima di rialzarsi e riprendere la gara.

E al 42’ arriva il raddoppio con un capolavoro di Insigne: fuga sulla sinistra e palla all’incrocio più lontano con un destro imprendibile per Puggioni, che rischia grosso poi prima del riposo quando Hamsik lo vede fuori dai pali e per poco non lo beffa da centrocampo.

SAMPDORIA-NAPOLI 2-4: IL TABELLINO

DOPPIA PARTITA - Il film riprende da dove si era interrotto, con il Napoli padrone del match e capace di fraseggi e scambi a velocità stratosferica. E al 49’ è da playstation l’azione che porta al 3-0: imbucata di Insigne per Mertens, cross per Callejon e sponda per Hamsik che di testa batte ancora Puggioni. Il tris fa calare però la tensione tra le fila azzurre e la Samp ne approfitta subito per dare un segnale di vita: Barreto la mette in mezzo, la ‘spizzata’ di Schick mette fuori gioco i centrali napoletani e Quagliarella insacca senza esultare.

Al 53’  c’è il primo cambio e lo fa Giampaolo: dentro Praet per Bruno Fernandes e il Napoli rischia ancora al 63’, quando Koulibaly ci mette il fisico e mura in spaccata Quagliarella. La qualità degli ospiti è però di un altro pianeta e al 65’ arriva il poker, con la firma dell’unico tenore che ancora mancava all’appello: Hamsik fa correre Insigne pennellata sul secondo palo dove Callejon si coordina alla perfezione e spedisce la palla in porta con un potente destro al volo. Sul 4-1 arrivano altre mosse dalle panchine: Palombo rileva Torreira tra i liguri (66’) che poi cambiano anche Barreto con Alvarez (77’), mentre Sarri sostituisce Zielinski con Rog (66’) e Jorginho con Diawara (71’). Al 74’ però è il tabellone di Marassi a gettare nello sconforto i tifosi partenopei: la Roma passa in vantaggio sul Genoa all’Olimpico riportandosi a +1 sul Napoli e la smorfia di Insigne quando se ne accorge è eloquente. Ma il calcio sa scrivere storie incredibili e appena cinque minuti dopo la delusione si trasforma in speranza, perché il Genoa ha riacciuffato la Roma sul 2-2 con Lazovic. In questo momento il secondo posto che vale la Champions diretta è in mano alla squadra di Sarri, che all’84’ concede la passerella finale a Giaccherini richiamando in panchina Hamsik.

Il destino degli azzurri passa ormai da quello che succede nel ‘Totti-day’, tanto che Alvarez viene lasciato libero di incunearsi in area indisturbato per accorciare le distanze con la complicità di un incerto Reina. Ma la vera doccia fredda arriva ancora da Roma, dove il Genoa - dopo aver colpito il palo ancora con Lazovic – cade al 90’ punito da Perotti, che così sfila via sul più bello il secondo posto a un Napoli comunque da record, terzo con 86 punti all’attivo e 94 gol segnati. E alla fine niente da fare anche per Mertens, che con 28 gol non è riuscito a strappare il titolo di cannoniere a Dzeko (con il gol al Genoa ha chiuso a 29) ma dopo il rinnovo potrà riprovarci nella prossima stagione.

SAMPDORIA-NAPOLI 2-4: LE STATISTICHE DEL MATCH

SARRI: «INCONTRO CON ADL? PUO' DARSI, SONO AFFARI NOSTRI» (VIDEO)

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