Inter, Pioli: «Mai pensato di dimettermi»

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Il tecnico ha negato di aver presentato le dimissioni che invece ha annunciato prima al suo staff e poi ai dirigenti, bravi a convincerlo a restare. Sul Napoli poi ha spiegato: «Hanno costruito una squadra nel corso degli anni. A noi finora è mancata continuità»

INVIATO AD APPIANO - Conta solo il Napoli. Nessun pensiero per il futuro o per altro. Stefano Pioli, in conferenza stampa prima di Inter-Napoli, ha tenuto alta la concentrazione e ha pure provato a smentire di aver rassegnato le dimissioni (respinte dalla società) nel dopo partita del Franchi. Le aveva annunciare prima al suo staff e poi alla dirigenza, ma di fronte ai giornalisti ha negato per non alimentare ulteriori voci a poche ore dal match contro gli azzurri.

ORIALI ALL'INTER? 

Pioli, come è andata la settimana di ritiro?
Abbiamo lavorato bene e ci siamo concentrati sulle situazioni che ci stanno penalizzando. Ho visto l’attenzione giusta per superare un momento delicato.



E’ servito stare in ritiro tanti giorni insieme?
Stare insieme serve per lavorare sul campo, per fare riunioni e incontri collettivi e singoli. Dobbiamo ritrovare la continuità e lo spirito per iniziare bene la partita e poi starci dentro per 95’.

Nonostante la distanza che c’è in classifica il Napoli è molto più vicino all’Inter?
La distanza in classifica è ampia e questo vuol dire che il Napoli ha avuto più continuità. E’ allenata bene, lavora insieme da due anni e ci sono stati innesti mirati per portare a termine il progetto dell’allenatore. Noi per lunghi tratti siamo stati una squadra di valore e abbiamo giocato bene. Possiamo essere una squadra importante e dobbiamo dimostrarlo esprimendoci con continuità. La fase offensiva del Napoli è di livello altissimo, ma noi non siamo molto distanti da quei numeri. Dobbiamo solo essere più continui.

Che bilancio fa della sua avventura all’Inter?
I bilanci bisogna farli a fine stagione perché i bilanci fatti finora sono parziali. Dobbiamo dare il massimo nelle ultime 5 partite e poi vedremo.

Ha pensato di fare un passo indietro dopo il ko contro la Fiorentina?
In questi sei mesi di Inter se avessi dovuto fare una notizia per ogni notizia non vera dovevo chiamarvi spesso. Le nostre prestazioni non sono state all’altezza. Ora dobbiamo dimostrare che squadra siamo contro il Napoli e poi dobbiamo farlo nelle prossime partite. Non ha mai pensato di lasciare la panchina dell’Inter e mai ci penserò. Si è parlato troppo del mio futuro e dobbiamo concentrarci sul campo.

Come sta lei?
Non si vede che sto bene. I capelli ne avevo pochi anche prima. Il calcio è questo: a volte ti dà e a volte ti toglie. Bisogna mantenere l’equilibrio anche quando le cose andavano bene. E’ in momenti come questi che bisogna dimostrare di valere.

Ci sarà un colloquio sul suo futuro con Jindong Zhang?
La presenza del chairman è molto importante e lo saluterò con piacere. Poi parleremo dopo la partita, ma adesso è importante far bene contro il Napoli.

Dopo Crotone ha detto meno male c’è il derby. E’ soddisfatto dopo il il ko di Firenze adesso ci sia il Napoli?
Contro il Milan ci è mancato davvero poco per vincere. Più l’avversario è forte e più ci sono stimoli. Il Napoli in trasferta segna tanto e fa parecchi punti. Dovremo stare attenti.

Si irrita se la critica dice: “Pioli è bravo, ma per l’Inter non è abbastanza”?
Non penso a quello che viene detto. Io vado avanti per la mia squadra, do il massimo e cerco di migliorare i miei calciatori. Dei progressi ci sono già stati e dobbiamo farne altri.

Si parla di un arrivo di Oriali. Le è mancata in questi mesi la figura di Oriali che poteva consigliarla?
Dalla società ho avuto il supporto e il sostegno necessari per fare il mio lavoro.

Come si ferma il Napoli?
Giocando meglio, con intensità, compattezza e con quella continuità che ci è mancata in passato. Sarebbe grave non mantenere la giusta distanza tra le linee perché andremmo incontro a serie difficoltà.

Cosa dovrà fare Pioli nelle ultime 5 giornate per tenersi la panchina dell’Inter?
Insieme alla squadra è necessario fare il massimo sforzo per finire il campionato in una posizione migliore rispetto a quella di ora e di quella che avevamo quando sono arrivato. Se il campionato finisse oggi non saremmo soddisfatti. Adesso però dobbiamo dare il massimo per finire bene.

Pensa a un cambio di modulo contro il Napoli?
La prestazione viene spesso valutata in base al risultato, ma io non faccio così. Analizzo la prestazione e per la partita successiva analizzo le caratteristiche degli avversari, come posso fermarli, come posso valorizzare le nostre caratteristiche. Cambiare posizioni nello stessa sistema di gioco è possibile e non è un problema, i ragazzi lo sanno.

Come ha lavorato in questa settimana dopo il comunicato della società? Ha allenato dei leoni… feriti?
Ho allenato un gruppo di giocatori consapevoli della situazione e che non hanno giocato bene nelle ultime partite. Serve più concentrazione e più attenzione dopo gli errori commessi ultimamente. Siamo una famiglia e siamo consapevoli che abbiamo sbagliato ultimamente. Dobbiamo uscire da questa situazione tutti insieme.

Ha paura che San Siro metta pressione sull’Inter invece che aiutarla?
I tifosi sono stati di supporto e di sostegno e ci daranno tutto per cercare di vincere la prossima gara.

Si è già fatto un’idea di quello che servirebbe all’Inter il prossimo anno per migliorare?
Sì, ne abbiamo già parlato con i dirigenti e mi sono fatto un’idea precisa.

Una grande squadra ha bisogno di continuità per crescere e servono consigli da parte dell’allenatore?
Tutte le società hanno bisogno di continuità e solidità per migliorare. Il Napoli da anni si sta qualificando per la Champions, ma noi abbiamo cambiato proprietà e ai nuovi proprietari va dato tempo di costruire un percorso importante per riportare in alto l’Inter.

Perché Gagliardini è calato nell’ultimo periodo?
Dopo l’infortunio alla caviglia ha avuto delle difficoltà a ritrovare la migliore condizione perché non si è allenato bene, ma Gagliardini è forte per il presente e molto forte per il futuro.

Come ha catalogato le ultime 5 partite? Il crollo è stato più fisico o mentale-morale?
Non c’è stato un calo fisico anche se nella rincorsa abbiamo sprecato tante energie. In ogni singola partita non abbiamo avuto la capacità di avere continuità di gioco di squadra nei 95’ e il fatto di aver perso lucidità quando la gara si è fatta difficile è stato il dato più negativo.

Chi è il leader di questa Inter?
Abbiamo giocatori di esperienza e personalità e devono essere loro ad aiutare gli altri ad uscire da questo momento di qualità.

Kondogbia e Gagliardini da soli in mezzo al campo non bastano più e la difesa è più scoperta. Contro il Napoli serve un centrocampista in più?
Se la fase difensiva è stata meno efficace, vuol dire che la squadra sta lavorando con meno attenzione, intensità e concentrazione. Dobbiamo essere più squadre e tutti dovranno partecipare con più sacrificio e organizzazione. A volte dobbiamo correre meglio. Abbiamo ancora due allenamenti e poi farò le scelte.

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