Dario Benedetto, ecco il capocannoniere del campionato argentino

Ventuno gol in 24 gare: scopriamo il centravanti che ha regalato il titolo al Boca Juniors. Ha ventisette anni, è nato in provincia di Buenos Aires e ha cancellato il ricordo di Tevez. Ha un contratto che scade nel 2019.

ROMA - Mentre lo stipendio di Carlos Tevez sta facendo discutere i tifosi cinesi dello Shanghai Shenua, delusi per il suo rendimento (due gol in otto gare con un ingaggio di trentotto milioni di euro) e infastiditi da alcuni selfie nel parco di Disneyland (durante un weekend in cui la squadra giocava contro il Changchun e lui era infortunato), il Boca Juniors ha già accantonato in un angolo tutti i rimpianti per la partenza dell’attaccante, che aveva deciso nel 2015 di lasciare la Juve per riabbracciare il popolo della “Bombonera”. Tevez naviga in un mare di soldi e di polemiche. Il Boca, invece, ha appena vinto per la trentaduesima volta il campionato argentino: una festa cominciata davanti alla tv, in salotto, con i giocatori in ritiro, grazie alle sconfitte del River Plate e del Banfield.

IL 4-3-3 DI SCHELOTTO - Il Boca è allenato da Guillermo Barros Schelotto, che nell’inverno del 2016 aveva vissuto una brevissima esperienza sulla panchina del Palermo (due partite, una vittoria e un ko). Titolo in tasca, ampia varietà di schemi e divertimento. Primo posto, altra marcia rispetto alle rivali: 63 punti in 30 gare, 18 vittorie, 9 pareggi, 3 sconfitte, 62 gol realizzati e 25 subiti. Migliore attacco e difesa meno battuta. Modulo preferito: 4-3-3. Pressing, organizzazione tattica, due ali come Pavon e Centurion (ex Genoa), un centravanti come Dario Ismael Benedetto, arrivato al Boca nella scorsa estate dall’America di Città del Messico, passaporto argentino, ventuno gol in ventiquattro partite, capocannoniere del campionato. E’ nato il 17 maggio del 1990 a Berazategui, in provincia di Buenos Aires, mentre Diego Maradona spingeva la Seleccion verso la finale del Mondiale in Italia, che la nazionale di Carlos Bilardo avrebbe poi perso allo stadio Olimpico contro la Germania con un discusso rigore firmato da Andreas Brehme. 

LE MAGLIE - Dario Benedetto ha sempre segnato tanto: dall’Arsenal di Sarandì, il club che lo ha scoperto, al Defensa y Justicia, dal Tijuana all’America. E ora è salito in cattedra nel Boca Juniors. Ha ventisette anni, è alto un metro e 75, pesa 74 chili, è un destro naturale, ha anche la cittadinanza messicana. Aveva già vinto un titolo di Clausura nel 2012 con l’Arsenal di Sarandì e due Champions della Concacaf con la maglia dell’America. Lo ha cercato il Genoa, ma piace anche al Porto e al Benfica. Maglia numero nove, una splendida galleria di colpi: gol di tacco e di testa, qualche perla da fuori area. Eleganza, rapidità, opportunismo. Ha il contratto che scade il 30 giugno del 2019. I club europei gli fanno la corte: ecco la grande tentazione di Dario Benedetto.

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