Gli eSports all'università: intervista al CEO di GamerWall

Cosa fareste se nella vostra Università si potesse vincere una Borsa di Studio grazie ai videogiochi? Un realtà già presente a Roma grazie a Gamerwall.

Il mondo dei videogiochi si sa, soprattutto in Italia, è molto spesso accostato a connotazioni negative: i classici esempi di perdita di tempo e alienazione dalla realtà sono alla portata di tutti i giorni. Trasversalmente a questi preconcetti la Start Up Giovanile “GamerWall” ha dimostrato in questi mesi quanto il videogioco possa essere strumento trainante che porta un miglioramento sociale ed accademico.

Tramite la creazione di una partnerships con l'Università Luiss e alcuni importanti brand tecnologici, come Microsoft ed Euronics, la neo società romana porta i videogiochi e le competizioni fra gli studenti universitari romani.

Il Programma. Il progetto consiste nello svolgimento di un campionato a tappe, una al mese, attualmente svolte nelle sedi della Luiss. Ogni evento presenta un torneo su diversi titoli eSports e una parte dedicata “all'accademia competitiva” e alle prove per tutti gli studenti che per la prima volta si affacciano in questo mondo. La base del progetto è la promozione della cultura del videogioco in tutte le sue forme: tra divertimento, insegnamento e competizione. Per cui Gamerwall non pensa “solo” ai videogiocatori esperti ma anzi lo scopo di ogni tappa è quello di scoprire una nuova passione e nel caso approfondirla.

Una Classifica Innovativa. Come in ogni campionato che si rispetti è presente una classifica generale che prende in considerazione i risultati nei tornei, le ore e le partite fatte nei testing e soprattutto l'andamento accademico che rimane l'indicatore primario per decidere il vincitore della Borsa di Studio di ben 11.000 Euro.

Gianpiero Miele fondatore di Gamerwall ha affermato: ”Il nostro obiettivo è sempre stato quello di sfatare i preconcetti sui videogiochi e gli eSports, puntando a divulgare un giusto utilizzo del mezzo videoludico, anche con l'apporto di esperti del settore. Grazie alle 6 tappe disputate finora abbiamo dimostrato come il fattore aggregante insito nei videogiochi possa aiutare gli studenti, non solo come svago ma anche come strumento per migliorare la concentrazione o i riflessi mano-occhio.” Nel finale ci ha anticipato: ”Nel prossimo anno accademico vorremmo espandere il numero delle sedi coinvolte e diventare un tramite per lo scounting di nuovi talenti eSportivi del panorama italiano e poi forse organizzare sfide contro Università estere.”

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi

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