Calcio, è una questione di...soprannomi: ecco da dove nascono

<p>Dal 'Fideo' Di Maria al 'Niño' Torres, passando per il 'Pipita' Higuain. Ecco l'origine di quelli più curiosi</p>
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Andrea Belotti, Torino. Il soprannome deriva dall'esultanza dell'attaccante granata, che mima la cresta con la mano aperta sulla fronte
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Edinson Cavani, Psg. Lo stesso soprannome dell'ex attaccante cileno Marcelo Salas, che festeggiava le reti con il classico inchino del torero
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Ezequiel Lavezzi, Hebei Fortune. La mamma dell'attaccante spiegò durante un'intervista: «Ezequiel fin da bambino è sempre stato molto vivace e allegro, questo nomignolo viene da un cane che spesso girava nel quartiere che si chiamava Pocholo al quale mio figlio era molto affezionato e che spesso rincorreva, per tal motivo gli amici lo hanno poi chiamato scherzosamente Pocho»
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 Gonzalo Higuain, Milan. È il diminutivo del soprannome del padre, detto El Pipa per via del naso "importante"
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Javier Mascherano, Hebei Fortune. Soprannominato così ("Il piccolo capo") per l'evidente leadership che mostra quando è in campo
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Alejandro Gomez, Atalanta. È il folletto argentino per via dei suoi 165 cm
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Sergio Romero, Manchester United. "El Chiquito" vuol dire "Il ragazzino"
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Andrés Iniesta, Vissel Kobe. Nomignolo affibbiatogli dai tifosi blaugrana
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Antoine Griezmann, Atletico Madrid. In Francia lo chiamano così, "Il piccolo diavolo"
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Diego Perotti, Roma. L'esterno argentino è soprannominato "La Scimmietta" perché figlio del 'Mono'
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Lucas Castro, Cagliari. È chiamato "Piedone", un soprannome che ha da quando era bambino
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Carlos Bacca, Villarreal. Lo chiamavano così già da bambino perché...aveva la testa piena di capelli
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Rodrigo Palacio, Bologna. Il soprannome dell'argentino è dovuto alla treccia che ormai da tempo lo contraddistingue
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Stephan El Shaarawy, Roma. Chiamato così per via delle origini egiziane. Il padre si è trasferito a Savona (città nella quale il giallorosso è nato) nel 1982
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Radja Nainggolan, Inter. Come un antico guerriero giapponese
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Gary Medel, Besiktas. Dove c'è la palla, c'è anche il cileno. Ecco spiegato il soprannome
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Massimo Maccarone, Carrarese. Nome che ha ricevuto in Inghilterra, quando giocava al Middlesbrough
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Marek Hamsik, Napoli. È un gioco di parole tra il nome dello slovacco e il piccolo borgo che si trova nel quartiere di Posillipo
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Paulo Dybala, Juventus. Un giornalista argentino gli diede il soprannome di "Gioiello". A Palermo lo chiamavano "U Picciriddu" (il bambino)
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Erik Lamela, Tottenham. Da piccolo il fratello non sapeva pronunciare il suo nome. Diceva: "Coco! Coco!". Da qui il soprannome dell'argentino...
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Ever Banega, Siviglia. Chiamato così per la somiglianza con il cantautore argentino José Alberto Iglesias, noto come 'Tanguito'
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Hernanes, Hebei China Fortune. Soprannome coniato da un presentatore televisivo. Il brasiliano è solito leggere i versetti della Bibbia... 
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Daniele De Rossi, Roma. Sempre con la stessa maglia ma con Totti davanti...
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Maxi Lopez, Vasco Da Gama. Chiamato così per la sua capigliatura bionda e per la sua estrazione calcistica, nato e cresciuto nelle "Gallinas" del River Plate
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Marco Verratti, Psg. Con i tifosi parigini è scoppiato subito l'amore, da qui il soprannome per il folletto azzurro
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Alvaro Negredo, Al-Nasr. È chiamato "Lo Squalo" per la rapacità mostrata in area di rigore
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Harry Kane, Tottenham. "L'Uragano" è un gioco di parole 
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Arturo Vidal, Barcellona. «Soprannome che mi è stato dato per il modo di giocare, per come interpreto le partite»
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Maxi Moralez, New York City. Il tiro dell'ex Atalanta richiama lo stappo del barattolino di marmellata
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Joaquin Larrivey, JEF United Ichihara Chiba. Somiglianza fisica (e solo quella) con l'ex attaccante di Fiorentina, Roma e Inter
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Sergio Aguero, Manchester City. Glielo diede il nonno perché somigliava al protagonista di un cartone animato giapponese
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Javier Pastore, Roma. È "Il Magro"
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Carlos Tevez, Boca Juniors. Ha tanti soprannomi, questo deriva dal quartiere in cui è cresciuto. Ejército de los Andes definito Fuerte Apache 
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Angel Di Maria, Psg. "Lo Spaghetto", nome che si porta da quando era bambino per via della propria corporatura
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German Denis, Universitario. Soprannominato "Il carro armato" per via della sua forza fisica
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Alexandre Rodrigues da Silva, Tianjin Quanjian. Lo pseudonimo "Pato" (in italiano "Papero") deriva dal nome della sua città natale, Pato Branco
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Leo Messi, Barcellona. Chiamato "La Pulga" per via della sua statura
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Luis Suarez, Barcellona. Festeggia le proprie reti mimando una...pistola
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Javier Hernandez, West Ham. Chiamato "Pisellino" perché il padre era soprannominato "Pisello" per via degli occhi verdi
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Giovanni Simeone, Fiorentina. "Cholito" è il diminutivo del soprannome del padre, detto Cholo, "Il Meticcio"
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Zlatan Ibrahimovic, Los Angeles Galaxy. Soprannome che gli venne dato durante i primi tempi al Barcellona
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Cristian Rodriguez, Penarol. Soprannominato "La Cipolla" perché la sua rapidità di corsa fa piangere le difese avversarie
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Fernando Torres, Sagan Tosu. Gli anni passano, ma il viso è sempre lo stesso. Quello di..."un bambino"
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Franck Ribery, Bayern Monaco. Il soprannome deriva dalle cicatrici che porta sul volto dovute a un incidente stradale
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Franco Vazquez, Siviglia. Carattere introverso, da piccolo non parlava mai. Ecco "Il Muto"
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Sebastian Giovinco, Toronto. È il titolo di un cartone animato
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Fernando Llorente, Tottenham. La chioma bionda lo ha portato a ricevere questo soprannome. Quando arrivò alla Juventus disse: «Mi piace, in italiano suona bene!»
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Alexis Sanchez, Manchester United. Aveva mostrato le proprie doti già durante la tenera età, ecco spiegata l'origine del soprannome
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Franz Beckenbauer, il "Kaiser". Chiamato "L'imperatore" per le rilevanti doti di personalità mostrate nell'arco della carriera
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George Best, "Il quinto Beatle". Genio e sregolatezza, lo conosciamo tutti
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Ariel Ortega, "El Burrito". Lo chiamavano l'Asinello sin da quando, da bambino, calciava i primi palloni per le strade argentine
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Gigi Riva, "Rombo di Tuono". Soprannominato così da Gianni Brera sulle pagine del Guerin Sportivo, subito dopo la vittoria dello storico scudetto
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Giorgio Chinaglia, "Long John". Prima di indossare la maglia della Lazio, vestì quella dello Swansea
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Diego Armando Maradona, "Pibe de Oro". Il ragazzo d'oro è il soprannome della leggenda argentina
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Emilio Butragueno, "El Buitre". Chiamato "L'Avvoltoio" per un gioco di parole con il suo cognome. È stato il principale membro della "Quinta del Buitre" insieme ai compagni del Real Madrid Michel, Pardeza, Martin Vazquez e Manolo Sanchis
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Pasquale Luiso, "Il Toro di Sora". Soprannome che gli venne dato durante gli anni di militanza con il club bianconero: deriva dall'abilità nel gioco aereo
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Angelo Di Livio, "Il soldatino". Chiamato così per l'attitudine al lavoro e allo spirito di sacrificio
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Fabrizio Ravanelli, "Penna bianca" per l'evidente colore della capigliatura
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Aldair, "Pluto". I tifosi della Roma lo chiamarono come il personaggio della Disney
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Attilio Lombardo, "Popeye". Come "Braccio di Ferro", il noto marinaio con la pipa in bocca
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Gianni Rivera, "Abatino". Dalla penna di Gianni Brera: «Omarino fragile ed elegante, così dotato di stile da apparire manierato e qualche volta finto»
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Massimiliano Allegri, "Acciuga". Il tecnico della Juve: «Avevo 7 anni ed ero magrissimo. A Livorno tutti hanno un soprannome. E io diventai Acciughino»
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Sandro Tovalieri, "Il Cobra". Il soprannome dell'ex attaccante di Roma e Bari deriva dal suo innato senso del gol
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Vincenzo Montella, "Aeroplanino". Mimava il volo di un aeroplano dopo ogni gol. «Ero così felice che mi sembrava di volare»
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Andrea Caracciolo, "Airone" per via dell'esultanza a braccia larghe
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Garrincha, "Alegria do Povo". Gioia del popolo, così veniva chiamato Manoel Francisco dos Santos
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Romario, "Baixinho". In portoghese..."Il Piccoletto"
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Pablo Aimar, "El Payaso". Soprannome ("Il Pagliaccio") che si porta dietro sin dai primi anni
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Roberto Baggio, "Divin Codino". Una delle acconciature più famose della storia del calcio
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Edmundo, "O Animal". Il soprannome gli venne dato da un telecronista brasiliano che chiamava così il giocatore che risultava essere il migliore in campo
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Eusebio, "Pantera Nera". La leggenda portoghese era chiamata così per la magnificenza mostrata in campo e per il colore della pelle
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Alfredo Di Stefano, "La Saeta Rubia". La gloria del Real era soprannominata "La Freccia Bionda" per la velocità d'azione e per il colore dei capelli
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Alvaro Recoba, "El Chino" per via dei tratti del volto simili a quelli orientali
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Marco Van Basten, "Il Cigno di Utrecht". Movenze regali che hanno consegnato alla storia l'ex attaccante del Milan
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Dejan Savicevic, "Genio". Non bisogna neanche spiegare il perché
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Gheorghe Hagi, uno dei più grandi numeri 10 della sua generazione. "Il Maradona dei Carpazi"
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Gigi Meroni, "La Farfalla Granata". Giocate e dribbling che gli valsero questo soprannome
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Ronaldo, "Il Fenomeno". Uno dei giocatori più forti della storia del calcio
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Diego Forlan, "El Cacha". Chiamato così per la somiglianza con la strega Cachavacha dei cartoni sudamericani
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Julio Ricardo Cruz, "El Jardinero". Campione per caso dato che agli inizi curava il prato dello stadio
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Enzo Francescoli, "Il Principe". È lo stesso soprannome che più tardi adotterà Milito per via della somiglianza con l'uruguaiano
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Juan Sebastian Veron, "La Brujita". Il padre era "La Bruja" (la strega)
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Emerson, soprannominato "Il Puma" per i movimenti felini nel catturare il pallone
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Javier Saviola, "El Conejo" per la grandezza degli incisivi
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Pelé, "O Rei"...del calcio
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Cafu, "Il Pendolino" della fascia destra
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Alessandro Del Piero, "Pinturicchio". Soprannome che gli diede Gianni Agnelli «per l'estetica, per il modo di giocare»
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Julio Baptista, "La Bestia" per le notevolissime doti fisiche
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Claudio Lopez, "El Piojo". Veniva chiamato così, "il pidocchio", già ai tempi delle giovanili con l'Estudiantes. Giocava spesso con ragazzi più grandi di lui
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Walter Samuel era "The Wall", il muro della difesa
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Alessandro Altobelli, "Spillo" per la sua struttura longilinea
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David Beckham, "Spice Boy". Deve questo soprannome al suo matrimonio con Victoria Adams
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Giuseppe Bergomi, "Lo Zio". Gli sarebbe stato affidato da Gianpiero Marini perché sembrava più maturo dei compagni che erano più grandi di lui
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Antonio Chimenti, "Zucchina". Il nomignolo nacque da un'idea di Totti durante gli anni a Roma
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René Higuita, "El Loco". La parata dello scorpione lo elesse a...pazzo. Stesso soprannome di Marcelo Bielsa
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Angelo Peruzzi era "Tyson" per via della stazza imponente
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Gianfranco Zola divenne "Magic Box" durante gli anni al Chelsea
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Roberto Sosa, "El Pampa". Chiamato così perché proviene da Santa Rosa, una città delle pampas argentine
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Antonio Cabrini era "Bell'Antonio", il ragazzo che tutte volevano sposare
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